un pò merda e un pò no!

E’ un’epoca stramba questa. L’aria che respiro ha qualcosa di paranaturale. Lo smog, il buco dell’ozono, l’effetto serra. L’alta velocità, il ponte sullo stretto. Le facce insulse dei politicanti. Donnine e ometti che [per trenta denari] sminchiano la già-poca-dignità che hanno nei vari set tv-radio-oh chessò io. I terremotati de L’Aquila, gli alluvionati liguri. LA FAME NEL MONDO. tutti si lagnano. per sè stessi o per qualcosa che non trovando coerente, nella propria incoerenza, risulta essere incoerente. Le associazioni NOprofit crescono come la gramigna. tv,radio,giornali e siti ti sbattono sotto al naso il fatto che con un solo SMS puoi dare il sostegno di cui necessita un pinco pallo qualunque, in qualunque parte del mondo. se non lo fai, sei uno stronzo insensibile. C’è una fetta di mondo che scialacqua, un’altra che per non sembrar da meno, vive al di sopra delle proprie possibilità, un’altra che tenta di far tornare i conti ed un’altra ancora che è ridotta alla miseria. Il tutto dislocato allacazzo su tutto il pianeta terra. La Repubblica del Biafra è capitolata nel 1970 e quello che è comunemente associabile allo status dei paesipoveri è una realtà viva e presente in ciascun paese del globo, Italia compresa. L’immagine quì sopra è una mini raccolta della realtà globale. Il terzo mondo è ovunque. non solo in Africa, non solo in India, non solo nelle periferie. In una delle rare occasioni di cazzeggio, sono stata fermata da uno pseudovolontario che raccoglieva firme e denaro per sfamare,curare e indottrinare popolazioni del terzo mondo. Gli ho detto chiaramente che non ero intenzionata nè a sottoscrivere nè a contribuire economicamente alla suacausa. Mi ha fatto un pippone sul fatto che è necessario pensare ai più deboli e provvedere per quanto possibile. checchèsenedica, avendo sangue nelle vene, ho ribattuto raccontandogli che Longo ha adottato a distanza una bambina africana ed io lascio sempre il carrello ad Ahmed quando vado a fare la spesa. Ho anche aggiunto che talvolta ai semafori mi faccio lavare il vetro e pago la prestazione; che quando mi reco in chiesa[e capita di trovarla aperta]metto la moneta per accendere il lumino; che mi alzo il mattino presto, vado a lavorare e quando torno a casa, continuo a lavorare[gratis]; gli ho detto che mi piacerebbe un sacco poter donare a tutte le associazioni che lo chiedono, ma poi finirei per chiedere l’elemosina io. Il mal capitato mi ha ringraziata per il tempo dedicato, poi si è dileguato-avventandosi sul passante di turno![io, per non avergli concesso nulla, un pò merda mi sono sentita, ma un pò no!!] Ho avuto la fortuna di conoscere persone che hanno deciso [coscientemente] di spendere la propria vita per rendere migliore la vita di altri. [Don Antonio raccoglieva bambini e ragazzi di tutto il paese. [a sue spese e non della chiesa] organizzava delle gite col suo pulmino sgangherato, offriva la merenda e faceva giocare tutti. metteva a disposizione il campo da calcio ed il sottochiesa (in cambio, il sabato pomeriggio e la domenica mattina tutti si proponevano per servirmessa e organizzare il coro); Gastone, giovane salesiano congolese. ha aiutato Don Antonio nel suo progetto-giovani[dando un’alternativa alla strada o ai bar]. ha terminato gli studi. è diventato prete. ha fatto carriera a Roma ed è tornato in Congo dalla sua gente; quegli stessi bambini e ragazzi, ora adulti, hanno creato un’associazione[AMP], raccolgono fondi e periodicamente fanno in modo che arrivi tutto a destinazione.   Credo in loro, nei loro sacrifici e nella loro dedizione. Credo che lo smog, il buco dell’ozono e l’effetto serra siano la conseguenza della strafottenza verso il prossimo e verso sè stessi. Che l’alta velocità e il ponte sullo stretto siano l’ultimo dei problemi. Che le facce insulse dei politicanti debbano essere censurate. Che donnine e ometti pubblici abbiano il dovere morale, etico e civile di preservare la già-poca-dignità che hanno, smettendo di scimmiottare i drammi della gente comune ed usando il potere che[purtroppo]hanno per sensibilizzare chì di dovere.  Terremotati, alluvionati e miserabili non necessitano di beneficenza ma di indipendenza, ingegno, credibilità e possibilità.   Nell’aria, respiro l’odore di una civiltà illusoria e incoerente.